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Trapani centro storico | Musei, palazzi e monumenti

Bastione Sant'Anna o dell'Imperiale

Le mura di cinta sulla parte più esposta della città

Vicino alla Torre di Ligny, il bastione Sant'Anna si affaccia dal viale delle Sirene sul lungomare di Tramontana. Costruito per chiudere una delle porte della città dall'imperatore Carlo V nel 1545, il principe di Ligny, nella sua opera di fortificazione delle mura, lo ampliò fino a conferirgli l'aspetto attuale nel 1673.

La sua realizzazione si deve al programma di potenziamento delle difese cittadine dalle continue incursioni dei pirati turchi, voluto da Carlo V e attuato dal Viceré Pignatelli nel sec. XVI. Gran parte delle strutture difensive furono progettate dall’ingegnere Ferramolino. Ad est  la difesa era controllata dal Castello di Terra e dal Bastione dell’Impossibile, mentre ovest si trovavano il Bastione dell’Imperiale (o di Sant’Anna) e quello di San Francesco. Sul lato sudarono costruiti i bastioni di S.Andrea (o del Gatto), della Dogana (o del Comune) e il baluardo di S. Giacomo. Il Bastione di S. Andrea  che era nei pressi della chiesa di S. Maria delle Grazie, il Bastione della Dogana alle spalle dell’attuale attracco per gli aliscafi, ed il baluardo di San Giacomo insieme al Bastione Conca sul versante nord, oltre al Castello di Terra in posizione angolare , sono oggi del tutto spariti.  Nel 1863, infatti l’Ufficio del Genio Civile di Trapani,  si decise per l’abbattimento “delle mura e dei vecchi fortilizi onde rendere più spazioso e simmetrico il pubblico passaggio della marina”. Il Bastione S. Anna fu costruito in corrispondenza dell’angolo di nord-ovest dell’antica città murata. Realizzato in pietra rotta rivestita di conci intagliati, presentava mura inclinate, con ampia superficie di calpestìo nella parte superiore, delimitata e difesa da poderose merlature, in grado di assorbire l'urto delle palle di cannone e delle piccole colubrine. Questo bastione venne utilizzato anche come prigione, ed era provvisto della famigerata “fossa”, una camera profondamente interrata, angusta, senza aria né luce, in cui languivano i condannati. Al suo interno c’era anche la camera del boia. Sulla parete  del bastione che oggi guarda verso alcune palazzine costruite in epoca recente, spiccano le insegne borboniche scolpite sullo stesso tufo.

 

POSIZIONE SULLA MAPPA

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